domenica 5 febbraio 2012

L'IMPENNATA , CHE BEI TEMPI!

Tranquilli!, ci vuole sempre qualcosa di sotto fondo nei ricordi!

Parlando con un amico del passato, mi ritorna in mente quando si cercava di far impennare le prime moto, con scarsi risultati, al contrario di altri amici, che riuscivano a far impennare anche un tre marce sgangherato, parliamo degli anni 80'.

Questo post lo dedico agli amanti dei bei ricordi, spero di riuscire a strapparvi un sorriso!...

Vi ricordate il primo vostro due ruote?
E' come il primo bacio, non si scorda mai!
Io cercavo sempre col mio d' impennare, ma nulla, troppo codardo, troppa paura di cappottare.
Ero sempre li tutto arretrato all'indietro sul sellino, fermo con la prima ingranata in equilibrio, gas aperto ,frizione chiusa in attesa del momento "buono" per mollarla di colpo dando quello strattone all'indietro, che matematica mente faceva schioccare le forcelle.
Ma ahi me, l'altezza raggiunta della ruota anteriore era veramente misera e la durata meno di un nano secondo.
E si!
Perché era importante all'epoca avere un due ruote, si iniziava due anni prima  dell'età giusta a scassare i genitori per un aiuto economico per l'acquisto o metter da parte quello che serviva.
Quanto sognavamo con l'ultima rivista di Motociclismo sempre in mano.
Ricordo i più "bravi", al semaforo, agli stop,  partivano, colpo di frizione e su via a candela per centinaia di metri.
Ogni pomeriggio al bar della piazza, vedevo un Tuareg rally 250, che partiva a candela, e ogni volta che lo vedevo, mi dicevo:" Che moto....!" Era la moda dei grandi Raid, il Rally dei Faoraoni.
Ma si cazzate, ma era quel senso di libertà che dava, pioggia, neve, vento, caldo, non importava si andava via....Punto!
Tutto iniziava dal liceo per poi finire  chi sa dove, anni dove la pula c'era, ma non si metteva a scassare come oggi, se avevi la moto in ordine, il più delle volte era una romanzina, contrariamente all'elaborazione, li erano  cazzi se beccavi lo sbirro in giornata no.
Erano anni dove ci conoscevamo tutti, sbirri compresi, paesi piccoli di periferia.
Ricordo di amici che riuscivano ad impennare anche in due, ma ricordo anche di quelli che si persero dietro la ragazza  o di quelli davanti al bar che parcheggiavano la loro moto, direttamente contro il cassonetto.
Che incoscienti che eravamo, era una età dove non avevamo soldi, era una età dove già ti trovavi di fronte ad un bivio, moto o macchina?
Ricordo di non aver avuto soldi per acquistare giubbotti tecnici, ci si vestiva con quello che si aveva, cercando di essere più alla moda possibile, ma quali capi tecnici, para qua,para la!
Si andava in birreria con - 8° sotto zero, i capelli leccati da un vitellino da quanto gel ci mettevamo, i più audaci, mezza bomboletta di Denim fregata al padre e via verso nuove conquiste.
Meno di vent'anni avevamo, l'uniche preucupazioni erano le ragazze e le imprecazione dei genitori per l'ora tarda di rientro e l'alito da sigaretta.
Chi sa cosa ci passava per la testa, ma ci piaceva, ci sentivamo fichi!.
Ricordo che impazzava la canzone d Giovanotti, Give Me Five? All right! o giù di lì, c'erano i Panozzi e i Metallari, chi verso i Duran Duran chi verso gli Spandau Ballet.
Non c'era ancora il "cell",  quindi era la scuola che fungeva da email da "cell",sms e chi mancava, c'era sempre la piazza.
OH! CHE FATE? DOVE SI VA?
E via!
Poche mete, il meccanico, il bar, la piazza, il retro scuola per una sigaretta o una pomiciata...
Che anni...
Ricordo il mio primo viaggio galeotto, feci manca  dal liceo con un amico per andare fin sull'alto piano d'Asiago, scarpette da ginnastica estive, un piumino, guanti estivi e via, quanto freddo e quante parole dai miei al rientro.
O  quella volta della prima ragazza trasportata dietro.....
Piccoli ricordi, piccole storie...


Al prossimo post.

Allego link del significato L'IMPENNATA
PS.
Non ho trovato foto, se qualcuno vuole mandarmi la sua di impennata..
Ma si scrive inpennare o impennare? ;-)

Aggiungo questa tenera foto, inviatami da Lamberto Rosselli di (VE)


8 commenti:

Anonimo ha detto...

bei tempi,hai ragione

Cristian ha detto...

Nel 1998 imparai ad impennare con un Ciao. Per tutto l'anno corsi ovunque a ruota alta, divertendomi tantissimo.

Dal 1999 le pattuglie di polizia (Municipale e non) erano talmente tante in giro che era troppo rischioso alzare la ruota anche nelle strade secondarie.

Nel 1999 però non potevo immaginare uno scenario simile a quello del 2012 (dossi, telelaser, rotornde diametro 80 cm, T-red ecc).

Nel 2012 non possiamo immaginare cosa succederà tra altri 10 anni, per cui:

BEI TEMPI!

Lamberto ha detto...

Io che per lungo tempo ho praticato il trial ricordo con piacere sopratutto il fatto che negli anni 80 potevi andare quasi dappertutto senza problemi, nessuno si lamentava per un paio di moto da trial mezze scassate che giravano per un sentiero. Ma l'Italia si sa è un paese che ha sempre bisaglo di avere aperta una caccia alle streghe, tipo gli anni dei perbenisti dove le streghe erano i "capelloni"... adesso sono gli anni degli ambientalisti e le streghe sono le moto sui sentieri in montagna, le stesse moto che però adesso sono molte meno e inquinano molto meno degli anni 80 ma l'inquisizione naturalistica le ha prese di mira a suon di divieti ovunque...
Lasciamo a casa quindi le moto e presentiamoci in 500mila alla cassa per fare gli skypass e invadere le piste, le malghe, e ogni angolo di montagna di sbruffoni colorati che scivolano in tutte le direzioni, la montagna ne sarà contentissima, questo sì che è vero ambientalismo e paga pure bene, altro che quei quattro pezzenti con le moto da trial...

Unknown ha detto...

Salute a tutti!
Cristian quello che scrivi è vangelo, oggi giorno conviene starse a casa o fare i bravi ;-).
Ps. Non è che hai una foto delle tue impennate, che la mettiamo, anche senza impennare, la metto comunque.

Unknown ha detto...

Lamberto.
Concordo su tutto!
Ma ti ricordi quando mi raccontasti quel viaggio, dove tu andasti a Rimini da ragazzo in sella alla Xt? Quando me lo raccontasti, per un attimo ti invidiai.....
CHE BEL MOMENTO, BEI TEMPI!

Anonimo ha detto...

Bel racconto Adriano...mi ci sono ritrovato anche se a quell'età avevo il divieto assoluto dei genitori di salire au qualsiasi oggetto a 2 ruote e con qualsiasi persona....
Ovviamente non obbedivo e con un mio caro amico ingaggiavamo le prove d'impennata con i vari garellii 3 marce, fifthi50 special e cagiva 125 (un lusso all'epoca)...bei ricordi.....e... sorriso strappato
grazie
a presto Carlo

Anonimo ha detto...

L'impennata, era una prova di grande abilità , che moda!
All'epoca un mio amico con un Caballero 125 si faceva tutta una via , io con la Vespa 50 elaborata , mi accontentavo di molto meno , poi con la Vespa 200 rally un divertimento , si alzava di seconda, poi passato alla moto ho impennato solo un a volta da motociclista maturo col Kawa 650 comprato inizi anni 80 di seconda mano , dopo tempo che l'avevo e per provare se si alzava, visto che chi aveva il mitico Z 900 o il 1000 lo faceva, ora con la TA non ci ho mai provato.....segno di troppa maturità o di mode cambiate?
Saluto

Giuseppe

Anonimo ha detto...

Ciao e grazie, aggiungo il mio piccolo contributo.

All’epoca dei miei 13 -14 anni, anni almeno tra i miei amici c’erano 4 categorie di motorini e motoristi: il caballero 50, il garelli a 3 marce Il Ciao, la vespa. Veramente, c’erano anche i motorini “anonimi, che però erano soprattutto guidati dall’operaio della Breda o dalla sioretta in sovrappeso con le borse della spesa. Quindi tralascerò quest’ultimo articolo.

Del Caballero, ricordo solo che era la moto dei “ciuffi” e chiunque l’avesse aveva sempre e perennemente problemi di partenza.. grrrr…grrrr… gr…. E poi una spinta e via.

Il Garelli 3 marce era per i cosidetti “Pro” ovvero i proletari convinti, con tascapane e sigarette rollate, e musica psichedelica.

Il Ciao era per i fighetti tipo liceo classico, o per le ragazze. So che si si sedeva con strane pose molto innaturali facendo fare alla colonna vertebrale strane curve “stanche”.

Quindi ho scelto la vespa… e non ho pensato più a nient’altro.

Dopo aver consumato le selle delle tre vespe esposte da Caldera – una ET3,una 150 sv e una 200 rally - (il Sig. Caldera non ci faceva neanche più caso!!! A 13 anni ci andavo un giorno si e uno no, da Carpenedo a Via Piave con mio amico a piedi, ci sedevamo e facevamo finta di guidarle..in vetrina con la gente che ci guardava dalla strada) la mai prima impennata è stata mitica. Una 50r del vicino di casa elaborata 90 con frizione denti dritti testa abbassata e non so cosa più. Mai guidato una vespa… Accendo, accelero, accelero, accelero, accelero al massimo, metto la prima, mollo a frizione di scatto…. HE! In realtà i primi impavidi 1,5 secondi sono stati davvero artistici… Ma se poi il mio vicino non fosse sceso a spegnerla, la vespa sarebbe ancora lì a consumare la fiancata girando sull’asfalto. Questa vale come impennata?

Ciao!! Moreno