Domenica, una giornata così di nulla, non avevo voglia di tirar fuori il ferro, che mi butto sul divano sperando di beccare qualche bel film e che ti becco doppo un zapping insignificante? La grande sfida.
Si lo so che di film sull'argomento ce ne sono, ma è anche vero che film di moto ,che hanno senso vedere, sono veramente pochi.
Alcuni hanno segnato veramene il tempo come un Jimi Hendrix, altri hanno smosso masse di ragazzi.
Altri film non sono altro che la sintesi di un malessere giovanile, una espressione di ribellione.
E allora? Voi direte!
Questo post lo dedico a tutti gli amanti del "cine on the road", serio....
Dopo una vita trascorsa a mettere a punto la sua motocicletta Indian del
1920, Burt Munro si mette in viaggio dalla lontana Nuova Zelanda per
raggiungere le saline di Bonneville, nello Utah, dove collaudarla e
stabilire il record di velocità. Inizialmente dovrà fronteggiare
numerosi ostacoli ma alla fine ne uscirà vincitore. Il record mondiale
di Burt Munro stabilito nel 1967 resta ancora imbattuto e la sua
leggenda vive ancora oggi.
Un film che per certi versi mi ha commosso....
Un film che per certi versi mi ha commosso....
1952. Due giovani studenti universitari, Alberto Granado ed Ernesto
Guevara partono per un viaggio in moto che li deve portare ad
attraversare diversi paesi del continente latinoamericano. Quella che
doveva essere un'avventura giovanile si trasforma progressivamente nella
presa di coscienza della condizione di indigenza in cui versa gran
parte della popolazione. Quel viaggio cambiera' nel profondo i due
uomini. Uno di loro diventera' il mitico "Che" mentre l'altro, ancora
vivente, e' medico a Cuba.
Film che ha preso il posto del buon vecchio Easy Rider, molti dopo questo film iniziarono a chiamare la propria moto"La Poderosa" e iniziare a vivere il viaggio motociclistico con un altro spirito.
Uno di questi ero io, mi fece capire che valore dare ai miei viaggi e il perchè il mio essere voleva sempre ripartire appena fermatomi, dando quel filo conduttore che mi mancava.
E' lui? Si proprio lui!, Easy Rider chi non se lo ricorda, Billy e Wyatt, con i serbatoi delle moto imbottiti di droga, attraversano il sud dell’America in cerca di fortuna. Arrestati per aver sfilato insieme a una banda senza l’apposito permesso, vengono aiutati da un avvocato che decide di unirsi alla loro avventura.
Un film molto old style, certo, visto con gli occhi di una volta era una figata, visto con gli occhi di oggi 2012, ti viene voglia di dire:"Ma dove C... vanno!.Ricordo che acquistai il dvd pensando di vedere chi sa cosa,poi capito con che occhio vederlo tutto mi apparve più chiaro.
Ripeto per capirlo dovete fare un tuffo negli anni 60, se no tanto vale metter su un porno...
Chiudiamo questa rassegna con il grande Brando.
Il Selvaggio (The Wild One) (1954) – bianco e nero – Regia di Làszlò Benedek – Scritto da John Paxton - LA STORIA: Una gang di 40 biker, i ‘Ribelli Neri’, si intrufolano in una gara di moto. Vengono mandati via, ma uno del gruppo ruba il trofeo del secondo premiato e lo dà al loro capo, Johnny. La gang si dirige a Wrightsville, dove scorrazza su e giù per la via principale per poi ammassarsi tutti al Bleekers, il bar locale. Il proprietario del bar, lo sceriffo, è contento nel vedere che i bikers spendono i loro soldi, così non fa niente per interrompere la loro baldoria. Johnny si invaghisce della figlia dello sceriffo e prova ad impressionarla con il trofeo. Quando una banda rivale arriva nella città, i problemi per il gruppo sono giusto dietro l’angolo...
Spero che vi siano piaciuti questi indirizzi cinematografici, ma se avete altri film in testa, segnalate pure, che non diventi una rubbrica.
Alla prossima...
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